Nel mondo della truffa la fantasia di certo non manca. Lo sanno bene le centinaia di donne che hanno avuto la sfortuna di cadere vittime di una forma raffinata di truffa, chiamata Romance scam, ossia la truffa romantica. Un numero sempre più in aumento: quello delle denunce da parte di donne raggirate sentimentalmente che versano somme di denaro, anche ingenti, a uomini di cui si innamorano ma che non sono quello che dicono di essere. Intascate le somme, i truffatori si dileguano, facendo perdere le proprie tracce. Ma chi sono gli attori, e quale è il metodo? Le vittime Iniziamo col dire che le vittime sono in prevalenza donne, comprese fra i 35 ed i 55 anni, sole, in cerca di un’avventura romantica, insoddisfatte del proprio matrimonio o alla ricerca di emozioni forti. Le dipendenti relazionali sono più esposte a questo tipo di rischio, poiché generalmente sprovviste della capacità di distinguere un approccio sincero da uno manipolatorio e spinte dall’impellente bisogno di essere legate sentimentalmente a qualcuno. La paura di rimanere da sole e il forte bisogno di affetto sono le due “fette di salame” che rendono cieche rispetto alla scelta del partner maturo e sincero. Altre donne che hanno già superato la dipendenza relazionale, difatti, possono accettare di “giocare” con questi sedicenti truffatori, ma tendono a non affezionarsi, considerandolo semplicemente un passatempo emozionante. Le donne che, al contrario, iniziano a caricare di affetti e sentimenti la relazione, comunicano al truffatore di essere le vittime perfette. Da qui in avanti sta all’abilità del truffatore il riuscire o non riuscire a portare a termine la truffa. I truffatori La truffa è messa in atto da uomini che fanno leva su una presunta relazione romantica che viene avviata, ai nostri giorni, via chat. Un tempo questo genere di truffe era agito anche attraverso relazioni dirette, ma erano architettate con molta più pazienza e soprattutto in nome di somme di denaro o possedimenti di un certo valore. L’on line, invece, si presta molto bene anche a micro-truffe, poichè aumenta il numero dei truffatori che le mettono in atto e, di conseguenza, il numero delle vittime. In questo articolo ci occupiamo delle truffe romantiche avviate virtualmente a danno delle donne. L’uomo, la cui età vera è spesso non conosciuta, inizia col costruire meticolosamente un profilo falso su un social (spesso corredato di foto) che permetta uno scambio comunicativo in tempo reale, come una chat, difficilmente tramite comunicazione telefonica. La comunicazione telefonica fornisce alla vittima numerose (troppe) informazioni che potrebbero insospettirla: il timbro della voce dell’uomo che potrebbe non corrispondere all’età dichiarata; rumori di sottofondo che potrebbero “tradire” lo scenario inventato (se dichiaro di essere a Kabul, difficilmente sentirò rumori da city), l’accento di chi parla potrebbe non corrispondere al profilo dichiarato; ma soprattutto le donne hanno una grande abilità nel cogliere i tentennamenti del verbale. I truffatori lo sanno bene, ecco perché non concedono (inventandosi scuse sostenibili) o concedono raramente gli “appuntamenti” vocali. I profili falsi maggiormente messi in campo sono quelli di militari in servizio, impegnati in campagne di pace o di guerra. Si abbina così la forza del “fascino della divisa”, a cui sono sensibili molte donne, alla possibilità da parte del truffatore di inventare e raccontare scenari più o meno pericolosi e avventurosi che carichino il suo profilo di interesse e mistero (che il truffatore manipola a suo piacimento in base alla propria abilità, fuso orario da cui comunica e alla tipologia di donna con cui si relaziona). Ecco un esempio di aggancio che ho incontrato durante la mia esperienza in un esperimento chiamato “vittima per te”: “Wow nice meeting you my dear Well i"m Gen. James Jackson a native of Richmond, Virginia but i spent my adult life traveling round the world due to the nature of my job understand But presently as i chat with you now am in South Sudan Where the UN government station me due to the crisis here So where the you live and how old are you my dear?” E più Avanti, nella conversazione, inizia a presentare la sua situazione familiare “Well i was ones married with one kid Kelly by name who is presently military in school,bcos i want to give him the best of education so far cos he is the only one i have right now bcos i got separated from his mother the year 2013 bcos she cheat on me whenever am out for work Thank you very for your time spent with me i do appreciate” Il profilo di quest'uomo (nome e cognome) è risultato appartenere a un soldato USA realmente esistito, ma sicuramente chi scriveva non aveva tenuto conto che il legittimo propietario dell'identià della foto messa a profilo apparteneva ad un altro soldato che nel 2013 era stato prigioniero per mesi dei talebani e non poteva avere certamente avuto il tempo di seguire la propria separazione dalla moglie (informazione a cui sono risalita attraverso il web: grazie alla pratica funzione di google "ricerca immagine" sono risalita al legittimo propietario della foto e, di conseguenza, al suo curriculum che è pubblico ). Nell'arco di due giorni di conversazione questo truffatore mi aveva già presentato il suo progetto per lasciare l'esercito e portare me a New York per iniziare insieme una nuova vita. Peccato che...sarebbe servito un piccolo anticipo (da parte mia) per aiutarlo a decollare con l'attività di agente segreto! Il carattere di questa tipologia di truffatore è simile a quello del gatto: calmo, paziente, lucido se vuole arrivare a somme importanti (tipico del truffatore maturo e di buon livello culturale). Rapido e veloce se vuole ottenere piccole somme (questo profilo corrisponde solitamente a truffatori più giovani, inesperti e di bassa estrazione culturale). Costruisce accuratamente il ruolo da interpretare e spesso usa il vero grado e nome di un soldato realmente esistito (che può essere in missione o ha già servito) e che è stato congedato. Il furto del profilo (che fra le altre cose è un reato) è spesso completo, poiché vengono postate alcune fotografie del soldato recuperate su internet, per procurarsi così una falsa identità perfetta allo scopo di iniziare a trovare le vittime. La strategia Questo truffatore ha la pazienza di intrattenere, anche attraverso più profili, relazioni con diverse donne contemporaneamente, fino a identificare la preda perfetta. Nelle due immagini che seguono potete osservare un esempio di doppio profilo ad opera del finto James Jackson, di cui sopra. Si noti come accanto al nome finto, il truffatore abbia aggiunto, fra parentesi, il nome del legittimo propietario della foto (Bergdhal), forse dopo avere notato che era ben visibile sulla mostrina dell'uniforme. In questo profilo il truffatore si dichiara Maggiore generale dell'esercito USA, di essere nato a Richmond e di abitare a Kabul, di avere studiato "Forma di governo" alla Boston University. Contemporaneamente su un altro profilo dichiarava di essere Generale, libero professionista, avere studiato Scienze Politiche presso il College Park della Università del Maryland e di vivere ad Annapolis. Una volta identificata la vittima, l'uomo si concentra su di lei e sulla strategia da adottare. Solitamente, se viene utilizzato facebook, un falso profilo viene dedicato ad una sola donna target, per evitare che ci siano scambi di comunicazione fra eventuali vittime, che potrebbero aprirsi gli occhi a vicenda. La colonna portante della truffa si basa sul fare innamorare la donna, compito che viene portato a termine ad arte attraverso raffinati scambi comunicativi in chat. In alcuni casi queste truffe si svolgono anche attraverso siti per incontri romantici. Da una semplice amicizia l’uomo riesce a trasportare la relazione su un piano più intimo attraverso scambi di confidenze (sai, quando sento cadere le bombe, mi chiedo se potrò mai tornare a casa), rivelazioni di presunti particolari segreti (non dovrei dirtelo, ma domani ci spostiamo con la colonna mobile … non potremo sentirci per qualche giorno), racconti personali (siamo un gruppo davvero affiatato. Mi manca Rick. Da quando è stato colpito da quel proiettile…). La donna, che per profilo viene scelta fra le annoiate, bisognose o insoddisfatte ma sufficientemente benestanti, viene così catapultata in un mondo adrenalinico in cui sono presenti tutti gli ingredienti di un film alla James Bond: amore, segretezza, avventura, sofferenza e distanza. Un sogno di molte, che per lei si avvera. Il truffatore tesse abilmente la tela offrendo, giorno dopo giorno, briciole di uno scenario coerente attraverso scambi comunicativi e foto rubate dal web. Una volta “agganciata”, il truffatore può utilizzare la tecnica del love bombing, ovvero il bombardamento d’amore: parole dolci a valanghe, immagini di tramonti romantici, cuori a non finire, complimenti, promesse d’amore eterno, poesie e così via dicendo. Un vero e proprio corteggiamento d’assedio, il cui unico scopo è quello di abbassare ulteriormente le difese critiche e razionali della malcapitata, che verrà manipolata a livello emotivo. La segretezza del ruolo militare (non mi è permesso comunicare, ma non resisto a non sentirti … ti prego, non dirlo a nessuno o sono guai per me. Il maggiore è molto severo!) e la precarietà delle comunicazioni giustificata dalle missioni (non posso essere on line sempre), permettono all’uomo (che magari vive a Londra e fa il disoccupato) di mantenere saldamente il controllo della comunicazione. Questo garantisce di poter gestire con calma più profili e più vittime contemporaneamente. Un secondo metodo è quello di chiedere alla vittima la mail, in maniera da poter continuare l’amicizia li. Anche questo garantisce un controllo della situazione, poiché via mail non è necessario tenere attivo il profilo facebook, produrre foto; oppure non è necessario riempire il profilo di finti commentatori allo scopo di non insospettire (molti di questi falsi profili sono poveri in amicizie, particolare che, se notato dalla vittima, verrebbe prontamente giustificato dalla scarsità delle relazioni sociali dovute alla “missione”). Questi predatori sanno bene che facebook è un ottimo bacino in cui pescare, e contemporaneamente un’ottima vetrina attraverso la quale studiare le proprie vittime, ma la gestione di più profili falsi ha un costo in termini di tempo e coerenza che non tutti riescono a realizzare. Ecco perché i loro profili sociali sono minimi. La sequenza di immagini qui sopra, tratte dagli screenshot del mio telefono, si riferisce ad un altro truffatore, di nuovo generale delle forze USA, di nome Vlad Ham. L'osservazione del profilo mostra come l'account sia appena fatto. Conta 0 amicizie e nessun "like" alle foto che posta. Socialità zero, amici zero, foto rubate dal web che non contengono alcun commento sulla situazione e sui partecipanti. Ossia, il profilo è prevalentemente passivo. Ciò non toglie che abili truffatori siano in grado di simulare profili apparentemente "attivi". Le richieste di denaro Una volta avvenuta la conquista della fiducia e avere “cotto” la vittima (magari anche attraverso promesse di matrimonio), il truffatore inizia ad avanzare timidamente richieste di denaro, mischiando abilmente orgoglio (non vorrei chiedertelo ma…) a vittimismo (mi sento così impotente, non so a chi chiedere aiuto…). Solitamente le richieste sono:
Se iniziare a chiedere piccole somme fino ad arrivare a cifre più importanti (migliaia di euro) è a discrezione del truffatore, della sua scelta strategica e della disponibilità economica della vittima. Normalmente l’invio del denaro avviene con istruzioni precise: non direttamente al nome e cognome della falsa identità, ma su altro nominativo di una persona spacciata per amico che farà da intermediario. Questi truffatori utilizzano indirizzi di posta elettronica non rintracciabili su Gmail, Yahoo, Hotmail e utilizzando le postazioni degli Internet cyber caffè, che non hanno nessuna responsabilità sull’utilizzo del computer. E’ quindi molto difficile risalire, anche in caso di denuncia, alle loro vere identità e sporgerne denuncia a danni fatti. In molti casi, durante la relazione on line, capita che il truffatore possa richiedervi foto intime, magari in lingerie, oppure vi trascini in una discussione sempre più erotica. In questi casi, nel momento in cui il truffatore comprende che non siete disponibili a inviare denaro, può utilizzare questo materiale per ricattarvi, minacciando di riversare immagini e discussioni compromettenti sui social e sul web, trasformando la truffa in un vero e proprio ricatto. I consigli Se siete alle prese con una relazione virtuale, magari con qualcuno che asserisce di essere un soldato (i profili più spesso rubati sono quelli di generali o ufficiali USA) ecco alcune bandiere rosse utili per evitare la trappola della Romance scam:
Ed infine, un piccolo e sano briciolo di contatto col reale: vi pare possibile che qualcuno che non avete mai incontrato possa impegnare il suo amore con tanta velocità, sicurezza ed ardore, scavalcando ogni limite del buonsenso? Ma attenzione: il profilo del militare non è l’unico ad essere utilizzato. Vi ricordate la bellissima Jamie Lee Curtis in True Lies, con A. Schwarzenegger? Veniva sedotta da una sedicente spia, Bill Paxton, che in realtà era un rivenditore di auto usate. Le donne non sono le uniche a venire truffate. Anche gli uomini possono cadere trappola di sedicenti sirene, capaci con le armi della seduzione di spillare soldi su soldi. I profili, in questi casi, sono un poco differenti e a loro verrà dedicato un articolo a parte. Articolo a cura di Monica Bonsangue Psicoterapeuta e psicotraumatologa. Se ti è stato piaciuto, condividilo! DISCLAIMER
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AutoreMonica Bonsangue
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