dott. Monica Bonsangue
  • Partner
    • OBIETTIVI 2018
    • EMDR >
      • OBIETTIVI 2017
    • Pubblicazioni >
      • Articoli e interviste >
        • Approcci & convenzioni
    • KRAV MAGA ACADEMY
  • Home
    • Psicoterapia Evolutiva >
      • Curriculum
  • Eventi
    • Il Progetto
  • OPEN SOURCES
    • Bullismo&Cyberbullismo
    • NELLA RETE GIUSTA
    • Bibliografia violenza
  • FORMAZIONE
  • Blog
  • Contatti
  • Foto gallery
  • OBIETTIVI 2019
  • OBIETTIVI 2020

Psicologia, trauma, violenza, maltrattamento, abusi psicologici



Silvia Romano come i runners in pandemia.

5/13/2020

5 Comments

 

Ossia,
"Creare scompiglio ad oriente ed attaccare ad occidente"

ciSe qualcuno ha letto i 36 stratagemmi, l’arte cinese di vincere, ricorderà sicuramente la strategia “Creare scompiglio ad oriente ed attaccare ad occidente”.
Il sunto di questo stratagemma è che puoi spostare l’attenzione del “nemico” (i 36 stratagemmi sono un antico trattato di tecniche militari) per andarlo a cogliere alla sprovvista sull’altro fronte.
Vorrei scrivere ai corregionali lombardi, ma poi ho pensato che se tutta l’ Italia si è sentita chiamata in causa per il riscatto pagato per Silvia Romano, come se  quei pochi centesimi pro capite che ci sono stati sfilati dal portafogli sotto forma di tasse fossero più importanti di quelli che ci fregano continuamente sotto il naso, allora è giusto scrivere a tutta l’Italia anche rispetto a quello che sta accadendo in Lombardia.
Perché qui la sanità pubblica (he si, anche questi sono soldi sfilati dai nostri portafogli, e di tutti) è stata strizzata come una buccia di limone in maniera insensata e con il preciso piano (diabolico) di fare guadagnare la sanità privata, e di farci la cresta.
A questo, che è un piano criminale ben attuato, la popolazione reagisce con freddezza e distacco. 
Come mai?
Perchè la politica da anni utilizza lo spostamento dell'attenzione per evitare che qualcuno si accorga delle manovre meschine che vengono fatte a monte. Ossia, il sesto stratagemma.

E così voglio spiegarvi perché, secondo il mio punto di vista (non sono sociologa, ma esperta in dinamiche di violenza si) il caso dei runners tacciati come untori, il caso di Silvia Romano e la situazione sanitaria in Lombardia siano parte di un fenomeno unico, in parte voluto, in parte automatico, che trova il suo culmine nell'applicazione  del sesto stratagemma.

Come tutti abbiamo sott’occhio, la Lombardia ha dovuto affrontare  una situazione di emergenza sanitaria mai vista nella storia della Repubblica. La sanità pubblica è stata messa alla prova, strizzata e sfruttata ed ha lasciato sul campo un numero elevatissimo di medici di base, dottori, infermieri, oss morti nel tentativo di salvare vite.
La pandemia ha risvegliato i peggiori istinti umani, amplificati dalla massa e sostenuti dai tamburi incessanti sui social: rabbia, paura, angoscia, incertezza per il futuro, i lutti delle persone che non siamo riusciti a salutare.
Gli italiani (non famosi per l’autocontrollo ed il savoir faire) si sono trasformati in una bomba emotiva pronta ad esplodere.
I primi a farne le spese sono stati i runners, su cui si sono riversati gli odi delle migliaia di persone che erano confinate in casa (per ordinanza) ma sotto sequestro delle proprie emozioni. Una caccia agli untori già conosciuta nella storia e ben descritta nel cap. 32 dei promessi Sposi del Manzoni. Ricordo che in tutta Italia ci sono stati casi di corridori e ciclisti aggrediti sia verbalmente che fisicamente e che i fiumi di odio si sono riversati sui social senza argini.
I runners ed i ciclisti sono stati i primi ad incarnare simbolicamente “il nemico” a cui si faceva fatica a dare un volto, considerata la sua natura microscopica. Per natura, noi esseri umani, abbiamo bisogno di simbolizzare, ossia creare un’immagine interiore per poter controllare ambiente esterno ed emozioni interne. Tutto ciò che non riusciamo a immaginare e simbolizzare ci crea angoscia. Il coronavirus, con la sua identità microscopica e quella forma a palletta anche simpatica, non era sufficiente. Era necessario creare un nemico affrontabile. I runners ed i ciclisti sono stati i primi a fare le spese di questo meccanismo.
Mentre i leoni da tastiera imperversavano sui social, fenomeno amplificato anche dall’ abbondanza di tempo disponibile, in Lombardia accadevano cose strane e di una gravità tale da rendere necessario il commissariamento della sanità pubblica. Operazione, questa, mai avvenuta.
Lombardia, secondo alcuni fiore all’occhiello della sanità in Italia. Pochi sanno che qui la sanità pubblica è ridotta ai minimi termini e che quasi tutto è in mano ai privati.
Appunto, questo, che devo fare se volete comprendere cosa sta accadendo.

Vi do la scansione dei punti essenziali che riguardano, in particolare, quello che è stata la scelta regionale rispetto al monitoraggio della situazione, ossia il non applicare ne tamponi ne esami sierologici, come invece deciso da altre regioni come il veneto dove questa scelta ha sicuramente aiutato nel controllo dei decessi e nel contenimento della diffusione.
Nella seconda settimana di aprile molti centri Polidiagnostici della mia zona (i CAB) e di altre zone della Lombardia hanno proposto insieme ai Comuni alla Regione di sottoscrivere una convenzione per iniziare a sottoporre la popolazione ai tamponi.
Questi centri offrivano il servizio in convenzione con i comuni a tariffa calmierata di €30, qualcosa in più nel caso in cui la persona non stava bene e non era in grado di muoversi da casa. Si sarebbe potuti partire con uno screening a tappeto della popolazione.
La Regione ha impedito e rifiutato questa iniziativa adducendo come giustificatvo che i kit utilizzati non garantivano il risultato e che la loro efficacia scientifica era messa in discussione.  Questi “laboratori privati” non erano affidabili. Quindi stop a tutto.
Passano ben quattro settimane,tempo in cui il trand dei contagi nelle altre regione mostra una chiara decrescita (anche grazie alle iniziative dei governatori regionali e dei sindaci) ma in Lombardia la situazione è sempre critica. Perché di fatto, a parte il confinamento e l’intervento con la terapia intensiva, non è stato fatto altro.
Quattro settimane di attesa per avere il piano di Gallera e Fontana che prevede:
  • Il rientro al lavoro è subordinato all’esame sierologico sostenuto e pagato dai datori di lavoro. Dai Datori di lavoro? Dopo che hanno chiuso per due mesi? Non solo: se il sierologico è positivo, il datore di lavoro deve procedere a pagare anche il tampone del suo dipendente di tasca sua. Non solo. Se il un dipendente contrae il virus sul posto di lavoro, il datore di lavoro finisce sotto inchiesta come accade per un infortunio, e si parla di una procedura che può portare al penale.
  • Via libera ai tamponi per i privati, con i laboratori privati (quelli che precedentemente avevano proposto una tariffa calmierata e sono stati considerati inaffidabili) che possono applicare una tariffa libera, senza massimali.
  • I privato che faranno il sierologico pagandolo di tasca propria dovranno autodenunciarsi ed auto isolarsi, finendo in fondo alla coda per attendere il tampone.
Se qualcuno interpreta queste scelte sconsiderate come incapacità (e vi garantisco, non lo sono, sono scelte dettate da una precisa manovra economica) può farsi un quadro più preciso quando veniamo a sapere (informazioni ed atti oramai pubblici) che in queste settimane di apparente inattività ed inefficacia i vertici della Regione hanno lavorato per affidare i test sierologici ad una società privata (la Diasorin) senza gara d’appalto e per un uso dei soldi pubblici par a 2 milioni di euro.
Di fatto l’11 aprile il Pirellone acquista 50 mila test per un valore di due milioni.
Il 20 aprile viene indetta una gara ex post, ossia a giochi fatti, per cercare di mettere una toppa dopo che qualcuno si era accorto che non erano state seguite le procedure di gara corrette; ed il 23 aprile, a gara ancora aperta, iniziano comunque i test utilizzando il materiale acquistato.

Ma intanto rientra Silvia Romano e lei, come i runners ed i ciclisti di cui abbiamo parlato all’inizio, diventa il nuovo simbolo sui cui la popolazione beota ha riversato ogni odio e frustrazione, bevendosi  bufale di matrimoni e gravidanze inesistenti (il peggior sessismo da tastiera, tutto su una ragazza di 25 anni) e addossando a lei la colpa della miseria italiana.

Questa è l'efficacia dello stratagemma. Il caso di Silvia Romano non è stato gestito come quello dei  TRE precedenti italiani liberati fra il 2019 ed il 2020, tutti liberi dopo pagamento di riscatto e tutti rientrati in Italia con poco clamore e molto rispetto.
No, Silvia Romano è stata buttata in pasto mediatico agli italiani, che hanno subito mostrato il lato misogino e razzista.
Mentre la massa (migliaia di persone) si scaglia su una ragazza di 25 anni che per 18 mesi non ha visto la sua famiglia, 
 i vertici della regione Lombardia  regalano indisturbati 2 milioni di soldi pubblici  ad una società privata senza gara d'appalto dopo avere preso per mesi scelte inadeguate a gestire l'emergenza sanitaria.
Questa è l'Italia.


Ah...i 36 stratagemmi arrivano dalla saggezza cinese. 
​Il destino ha uno strano senso dell'umorismo.




Articolo completo sui due milioni al link https://twnews.it/it-news/due-milioni-e-nessuna-gara-in-lombardia-e-caos-pure-sui-test-sierologici-l-ex-coordinatore-della-task-force-sui-kit-medici-lavora-al-progetto-selezionato-proprio-dal-pirellone

​
Monica Bonsangue
Psicologa, psicoterapeuta, formatrice internazionale, esperta in dinamiche di violenza.
​DISCLAIMER
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post.Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy.
Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi.L'autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo
Se l'articolo ti è piaciuto e ti è sembrato utile, condividilo!
Grazie!
5 Comments
<<Previous

    Autore

    Monica Bonsangue
    Psicologa
    Psicoterapeuta
    Psicotraumatologa
    Formatrice
    Ricercatrice


    Categorie
    Non chiamatelo raptus
    Sta zitta e fai la mamma
    Suggestione, manipolazione e plagio. La destrutturazione della personalità attraverso il gasligthing
    Il trauma da aggressione.
    Il "Revenge porn". Quando la vendetta corre in rete.
    Microlesioni e microtraumi nella violenza domestica.
    Il caso Marilyn Monroe: dai traumi dell'infanzia al suicidio.

    Tutto

    Archivi

    Maggio 2020
    Agosto 2017
    Aprile 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Giugno 2016
    Marzo 2016
    Settembre 2015

    Feed RSS

    View my profile on LinkedIn
Powered by Create your own unique website with customizable templates.
  • Partner
    • OBIETTIVI 2018
    • EMDR >
      • OBIETTIVI 2017
    • Pubblicazioni >
      • Articoli e interviste >
        • Approcci & convenzioni
    • KRAV MAGA ACADEMY
  • Home
    • Psicoterapia Evolutiva >
      • Curriculum
  • Eventi
    • Il Progetto
  • OPEN SOURCES
    • Bullismo&Cyberbullismo
    • NELLA RETE GIUSTA
    • Bibliografia violenza
  • FORMAZIONE
  • Blog
  • Contatti
  • Foto gallery
  • OBIETTIVI 2019
  • OBIETTIVI 2020