Approfitto di un fatto recente, accaduto ad una mia giovane paziente, per scrivere due righe su questo argomento.
Lei, la portagonista, è giovanissima, 15 annni compiuti da poco. Stringe facilmente amicizie, è disponibile, simpatica, carina. Pur non essendo una "secchiona", ha discreti risultati negli studi. Doti che forse a qualcuno non piacciono. Per esempio a due compagne di classe le quali, al contrario, non hanno tutto il suo "successo sociale". La prendono di mira, due contro una. Appellativi disprezzanti, insulti con parole pesanti (sei una puttana), fino ad arrivare a calci e pugni che provocano lividi evidenti, unghie piantate nella pelle delle braccia. Le due bulle arrivano a portare a scuole dei biscotti per cani, tentando di farli mangiare alla ragazza. Il tutto dura da mesi. Nessuno reagisce, eppure tutti vedono, e tutti sanno. Anche i professori. La comica? Persino il professore di "Diritto" assiste senza intervenire, contravvenendo clamorosamente agli obblighi del suo ruolo. Fino a che, un giorno, la ragazza esplode di rabbia. Si rivolta coraggiosamente verso le aguzzine usando parole forti. Il risultato? La vittima viene accusata di razzismo, poichè le due bulle erano straniere. La parola bullismo è diventata tristemente nota e frequente, ed i fatti di cronaca ce la ricordano continuamente. Tutti oramai, bene o male, abbiamo idea di cosa si tratti. Se l’indignazione è la prima reazione alla notizia di un ragazzo che picchia un compagno, la reazione spontanea quando veniamo a sapere che l’aggressore è una ragazza è la costernazione. Sia perché, solitamente, si tratta di ragazze molto giovani, sia perché appartengono al genere femminile, nella nostra società culturalmente slegato dalle dimostrazioni di aggressività. Detto più semplicemente: quando si parla di botte, tendiamo ad associarle naturalmente ad un comportamento maschile. Infatti il bullismo al femminile è più spesso legato all’aspetto psicologico (distruzione dell’immagine e dell’autostima), piuttosto che fisico. Eppure, di recente, la cronaca italiana riporta casi sempre più numerosi di aggressioni fisiche agite da ragazze ai danni di un’altra. Evidentemente sta accadendo qualcosa. Cosa spinge una ragazza ad aggredire furiosamente, con calci e pugni, una sua quasi coetanea? Cosa la spinge a provocare danni e lesioni fisiche, e non fermarsi di fronte alle lacrime e alla sofferenza dell’Altra? L’aggressore non agisce di nascosto, ma di fronte ad una platea di compagni che in quel momento fungono da spettatori. Qualcuno incita, qualcuno filma, qualcuno urla. Spesso nessuno interviene per proteggere la vittima, bisogna aspettare l’intervento de “gli adulti”. Analizziamo alcuni casi. Grosseto, 20 febbraio 2013 Un gruppo misto (maschi e femmine) assale una ragazza di colore, insultandola. Le ragazze insultano, sputano e la picchiano in gruppo; i ragazzi filmano e mettono su you tube. (fonte http://www.huffingtonpost.it/2013/02/20/bullismo-femminile-il-branco-assale-ragazzina_n_2725978.html ) Padova, 12 ottobre 2013 Una studentessa di diciannove anni viene aggredita, picchiata e insultata sull’autobus, mentre tornava a casa da scuola, da tre coetanee. Il giorno dopo, le tre ragazze la rintracciano e la picchiano nuovamente. Vittima anche il fidanzato che la stava scortando a scuola, nel tentativo di proteggerla. Il motivo, in questo caso, pare fosse razziale: la vittima era un’italiana picchiata da tre tunisine. ( fonte http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2013/10/12/news/bullismo-femminile-picchiata-sul-bus-1.7910238 ) Milano, 24 ottobre 2013. Due ragazze di 14 e 15 anni litigano per un ragazzo. Una lite che finisce in rissa, coinvolgendo anche le “bande” che spalleggiavano le due ragazze. Una giovane, esterna ai fatti, prova a commentare, chiedendo a tutte di smetterla. A quel punto entrambe le bande, una trentina di ragazze in tutto, se la prendono con la malcapitata iniziando a picchiarla, insultarla, sputandole addosso. La ragazza finisce in ospedale. (fonte: http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/cinisello_balsamo_bullismo_botte_gang_denuncia_ragazza_picchiata_polizia/notizie/344447.shtml ) Bollate, 7 febbraio 2014 Una “questione di cuore” spinge una giovane ad attendere all’uscita di scuola una compagna ed aggredirla a calci e pugni. Le aveva “rubato il fidanzato”. (fonte http://www.ilgiorno.it/rho/cronaca/2014/02/07/1021997-bullismo-femminile-bollate-video-ragazze.shtml#1 ) Piacenza, 11 marzo 2014 Una quindicenne viene perseguitata e aggredita dalle compagne per molti giorni, mentre si reca a scuola. L’episodio, nato come evento personale, ha visto successivamente il coinvolgimento di “amiche” della bulla, che accerchiavano la vittima, impedendole di fuggire dalle aggressioni. (fonte http://www.ilpiacenza.it/cronaca/bullismo-al-femminile-15enne-perseguitata-dalle-compagne-di-scuola.html ) Ragusa, 1 ottobre 2014 “Forse invidie, forse torti subiti, forse storie d’amore naufragate per uno sguardo di troppo o un “mi piace” sui social network in più, in pratica senza alcun motivo o meglio per come recita la legge, per futili motivi, la ragazzina è diventata bersaglio di due coetanee che come lei vivevano a Marina di Ragusa per l’estate. Dapprima minacce in chat private sui social, poi insulti nei commenti di altre ragazze (magari velati senza scrivere il nome ma tutti gli amici, tutti quelli che leggevano sapevano a chi fossero indirizzati), poi però gli sguardi di minaccia quando si incontravano in piazza, fino a quando una sera, un pugno veniva sferrato dritto in faccia e procurava lesioni personali con diversi giorni di prognosi. La storia non finiva li e quindi dopo aver picchiato la ragazza, le minacce di non parlare di non dire nulla e di non permettersi di incrociare di nuovo il loro sguardo, con epiteti che solitamente vengono attribuiti alle peggiori donne del malaffare” ( fonte: http://www.ragusah24.it/2014/10/01/picchiata-derisa-ingiuriata-minacciata-storie-bullismo-tutto-femminile/ ) Genova, 4 marzo 2015 Una ragazzina di dodici anni risponde male ad una ragazza più grande, e subito accade l’impensabile. La diciassettenne si sente offesa e si vendica aggredendo la più piccola: calci, pugni, sberle, offese. E nuovamente, fra i tanti presenti, nessuno interviene. (fonte http://www.homolux.it/?p=12545 ) Se avete avuto la pazienza di leggere tutti gli articoli, potete osservare che questi fenomeni presentano delle costanti.
Quali sono le cause del bullismo femminile? Certamente, come molti altri fenomeni, le cause sono differenti. L’aggressore può agire per diversi motivi, fra i quali ricordiamo:
Monica Bonsangue
0 Comments
Leave a Reply. |
AutoreMonica Bonsangue
|